In questa guida spieghiamo come ricevere un bonifico dall’estero.
Il bonifico è un metodo di pagamento sempre più utilizzato nel mondo. Del resto, tutti o quasi possediamo ormai un conto corrente, per cui risulta più conveniente e agevole fare ricorso a questo strumento per inviare e ricevere denaro. In realtà, non è necessario che a possedere un conto corrente sia anche colui che effettua il pagamento, essendo sufficiente che lo abbia il beneficiario. Questo perché è anche possibile fare un bonifico senza conto corrente, consegnando al funzionario della banca una somma di denaro in contante. Una volta fatto questo, basta comunicargli i dati relativi al beneficiario e segnarli nell’apposito modulo che viene consegnato. In questa guida, affronteremo un tema specifico, ovvero come si può ricevere un bonifico dall’estero.
Iniziamo da una premessa, da un punto di vista delle regole bancarie esiste una differenza tra area SEPA e resto del mondo. La prima sta per Single Euro Payment Area, cioè individua gli Stati che utilizzano l’euro come moneta nazionale, oltre a Liechtenstein, Norvegia e Islanda, Paesi che fanno parte della European Economic Area. Per i bonifici in arrivo da questi paesi, il beneficiario non paga costi per le commissioni, che gravano su chi effettua il pagamento. Anche i tempi di accredito sono abbastanza brevi, in genere, pari ad appena un giorno lavorativo, visto che nell’area si è proceduto a una integrazione tra i singoli mercati, di fatto creandone uno grande. In sostanza, se un individuo spedisce denaro dalla Germania all’Italia tramite bonifico, è come se la transazione avvenisse all’interno dello stesso Stato. Non era così fino a pochi anni fa, quando anche all’interno dell’area SEPA si poteva assistere a diversi giorni lavorativi per un accredito e potevano essere imposte commissioni anche al ricevente per un bonifico.
La realtà non è sempre perfettamente adeguata alle norme, per cui ancora oggi potrebbe esservi qualche banca ad applicare ancora all’interno dell’area commissioni a carico del beneficiario e a dilatare i tempi dell’accredito per un bonifico, non avendo recepito la nuova disciplina. Chiediamoci, invece, cosa accade per i bonifici in arrivo sul nostro conto corrente dal resto del mondo, ovvero dall’esterno dell’area SEPA.
In questo caso le commissioni potrebbero esistere anche a carico del beneficiario e i tempi per l’accredito potrebbero risultare superiori a quelli ordinari e interni all’area SEPA. I bonifici dall’estero, area non SEPA, sono a pagamento, in quanto la banca deve tradurre in euro pagamenti effettuati nella generalità dei casi in valuta straniera. Con un bonifico estero in valuta, infatti, banca può applicare una commissione che viene stabilita in base al paese da dove proviene il bonifico. Generalmente le commissioni per bonifici provenienti da Paesi al di fuori dell’area SEPA sono le seguenti
-Una commissione fissa che può variare da zero a venti euro
-Una commissione sul servizio che può variare da 0,2% a 3%
-Una commissione sul cambio valuta che va da 0.2% a 3%
Per conoscere le eventuali commissioni applicate è necessario consultare le condizioni previste dal contratto sottoscritto con la propria banca.
Potrebbero occorrere anche oltre 7 giorni lavorativi per visualizzare l’accredito sul proprio conto corrente, cosa che implica il dovere attendere fino a una decina di giorni, se non un paio di settimane, considerando le festività e le domeniche. Per fare in modo che l’operazione sia possibile, è necessario che colui che effettua il pagamento abbia a disposizione sia il nostro codice Iban che il BIC, Bank Identifier Code. Il primo individua il conto corrente, il secondo è un codice identificativo per ogni banca. Una volta che si è in possesso di questi dati, chi effettua il pagamento sarà in grado di inviare il denaro esattamente alla nostra banca e sul nostro conto corrente. Chi è titolare di un conto corrente postale, deve sapere che anche Poste Italiane ha il suo BIC, pur non essendo un istituto di credito, non aderendo all’ABI e non essendo oggetto di controlli e delle regole della Banca d’Italia e della BCE.
I codici compaiono nell’estratto conto cartaceo che la banca invia periodicamente, di solito con frequenza almeno trimestrale o annuale. Tuttavia, negli ultimi anni, molti clienti hanno scelto di non ricevere più comunicazioni relative ai propri saldi, in modo da risparmiare sulle spese per la detenzione del conto corrente. Questo significa che dovrete o guardare al contratto che avete firmato o fare accesso al vostro conto corrente online, digitando codice cliente e password.
In generale, prima di firmare un contratto, non dovreste limitarvi a leggere le condizioni di massima. Cercate di capire quali sono le vostre esigenze specifiche e valutate se la banca e il conto X siano idonei per voi. Per esempio, una banca potrebbe chiedervi spese bassissime o nessuna per la detenzione di un conto corrente, ma magari caricare molto su alcune commissioni, come quelle applicate ai bonifici inviati e a quelli ricevuti dall’esterno dell’area SEPA. Se non vi aspettate di ricevere un bonifico o se prevedete, al limite, che potreste riceverne qualcuno, specie dall’estero, la cosa non vi toccherà molto, ma il discorso cambia se siete convinti che tali operazioni saranno da voi effettuate di frequente. Del resto, con i tassi d’interesse azzerati sul mercato, le banche si vedono costrette da tempo a puntare non più di tanto sui margini ottenuti dall’intermediazione creditizia, ma sui servizi, ovvero dal complesso mondo delle commissioni, le quali spesse volte non destano molta attenzione tra i clienti, essendo considerati aspetti contrattuali secondari, mentre finiscono in molti casi per tradursi in un costo molto elevato.